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2019 un anno da dimenticare, ma non per le letture…

Un anno da dimenticare

Quest’anno lo chiudo con molte fatiche. È difficile per me lavorare a questo articolo senza che la rabbia scaturita tra aprile e settembre non ne influenzi la stesura.
Non ricordo un anno così pessimo da davvero molto tempo, non scendo nei dettagli, ma tra l’aver chiuso con le recensioni, aver perso la voglia di scrivere nuove storie grazie a un editore, direi che questo 2019 termina in perdita.
L’unica cosa che davvero mi ha emozionato è stato il FRI19 in cui per un attimo mi è sembrato che il mondo letterario del romance potesse essere molto di più di quanto mi è stato descritto tra il 2018-2019, ma in questo momento la ferita è ancora aperta con un mondo che ha davvero grandi lettori, ma anche un sacco di competizione e invidia inutile.
È stato anche l’anno in cui si è concretizzato “Delicato è l’Equilibrio” nonostante la difficoltosa gestazione, un testo che avevo perso le speranze di vedere edito, e che grazie allo staff de La Ponga Edizioni è arrivato alle stampe tanto che, nei giorni della sua uscita, è stato tra i primi posti della classifica Amazon nel suo genere. Non è il risultato del secolo, ma sentire i lettori parlare bene del mio libro è stato più incredibile del vederlo in cima alla classifica generale.

Lasciamo però rabbia e scrittura alle spalle per parlare di quello che nel 2019 mi ha fatto più compagnia: i libri.
Come sempre premierò il meglio di quest’anno e, vista la mia nuova decisione di non fare recensioni, eviterò i flop.

Editori da scroprire

Mi permetto di premiare per questo 2019 due editori che mi hanno davvero sorpreso, uno è giovane e fresco, il secondo è più navigato. Il primo da segnalare l’ho scoperto per caso (grazie a una pubblicità su Instagram) e sono andata a conoscerlo a Torino dove esponeva i suoi libri. Si tratta di I.D.E.A., una realtà rivolta a quella letteratura di genere che troppo spesso gli editori sottovalutano. Il loro lavoro ha regalato ai lettori storie giovani che mi hanno affascinato (non vedo l’ora di comprarne altri!) con anche una cura maniacale per le cover che portano finalmente in libreria (grazie anche a loro nuovi progetti) gli illustratori.
Il secondo editore è molto diverso dal primo. Si tratta di Scrittura & Scritture, un editore già consolidato nel panorama dell’editoria indipendente che ho scoperto a Più Libri Più Liberi 2018, oltre ad averli visitati al Salone 2019. Il loro libro “La Passeggera” mi ha rapito, non è un romanzo che leggerei di solito, eppure mi ha trasportato attraverso le sue pagine in una letteratura italiana contemporanea che troppo spesso passa in secondo piano. Per capire bene la forza dei loro romanzi non potete far altro che guardare il loro catalogo e scegliere un volume, una volta letto avrete capito.
Non posso però esimermi dall’avere una menzione speciale per Jo March Edizioni, una casa editrice che mi ha accompagnato in molti mesi. Se pubblicasse altri storici, anche già editi e venduti nella grande distribuzione, io li comprerei persino se li avessi doppi. La cura nelle traduzioni, gli adattamenti e soprattutto le introduzioni ai libri dove si analizzano le vite degli autori e le opere scritte rendono questi volumi degli autentici gioielli, se amate i romanzi ottocenteschi regalatevene uno e soprattutto pregate perché pubblichino molto altro.

Gli autori scoperti e amati nel 2019

Di solito il miglior autore dell’anno, oltre a portarmi a comprare ogni cosa scritta da lui/lei, mi spinge a leggere ogni sua opera. Fa eccezione Antonio Schiena che, nonostante sia a mio parere il miglior autore di letteratura contemporanea che racconta il disagio della mia generazione per la vita sociale, lo leggo con il conta gocce: galeotto fu “Non contate su di me” che mi ha travolto tra gennaio e febbraio, portandomi nella poesia dell’asocialità: questo autore non va divorato, va proprio gustato pagina dopo pagina e i suoi libri li tengo per quei momenti molto neri, per leggere e affrontare la vita come la vivono i suoi personaggi che, in fin dei conti, siamo tutti noi. In questo 2019 ho letto anche “Andrà tutto bene” che ho avuto l’onore di presentare con l’autore a Milano, eppure tengo da parte “Un gioco da Ragazzi” per scoprirlo nel momento giusto e, nel frattempo, spero mi arrivino altre sue pubblicazioni.
Abbiamo parlato di Made in Italy ma non voglio lasciare in disparte la migliore autrice straniera letta quest’anno: Colleen Hoover. Tra il 2018 e il 2019 ho scoperto Elle Eloise, una autrice che ho sentito nominare come la Coleen Hoover Italiana. Ebbene, se questa autrice è bravissima, mi sono domandata come potesse essere la donna d’oltre oceano a cui veniva paragonata, ebbene ne sono rimasta travolta. Le sue storie non sono semplici romanticismi, sono vite difficili segnate da malattie, lutti, tragedie contemporanee che non cadono nel melodramma, ma raccontano di persone che, nonostante tutto, vanno avanti.

Quando un libro non basta: La Saga 2019


Potrei incoronare la saga dell’Attraversaspecchi, che Edizioni E/O sta pian piano pubblicando, oppure potrei optare per la commercialissima e spammatissima Nevernight edita OscarVault (Mondadori), eppure quest’anno vince a mani basse il self. Lo fa con i difetti di un mezzo che però sta portando alla ribalta grandi autori che non si sentono rappresentati dall’editoria (grande o piccola che sia) e che semplicemente amano scrivere. È il caso delle due autrici Amalia e Amaryllis che sbancano la mia hit con la Saga della Sposa (composta da quattro volumi, più due prequel a cui spero si aggiunga molto altro). La prima cosa che sorprende è la scelta di narrare i fatti con gli scambi di lettere tra diversi personaggi; è un romanzo corale epistolare, attraverso i diversi punti di vista, e le poche note sulle lettere, si compone il palcoscenico su cui i personaggi si susseguiranno portandovi tra Inghilterra, Svezia o nella Russia di metà ottocento. Questa saga è la dimostrazione che ormai troppo spesso il self porta la ventata di aria fresca che ancora gli editori hanno troppa paura di mettere nei loro cataloghi.

Passiamo ora a parlare del “meglio del meglio” per genere…

I mio più grande amore: L’Urban Fantasy

“Melusina” di Aislinn. Voglio andare a vivere a Biveno e non ho nulla da aggiungere, la regina del genere ha parlato e io ora attendo il prossimo volume (e spero anche molti altri). Se cercate il puro Urban Fantary cercate questa autrice e leggete le sue opere, non rimarrete delusi.

Quando la Narrativa ti sorprende

Parimerito tra “Non contate su di me” di Antonio Schiena e “L’estate che sciolse ogni cosa” di Tiffany McDaniel. Di Antonio ho già parlato abbondantemente ora dovete leggerlo anche voi, del secondo posso solo dirvi che non è un libro veloce, ma la storia distrugge l’anima: è la dimostrazione che ci sono grandi scrittori che non hanno bisogno sempre dell’elemento fantastico per narrare.

Nonostante tutto ho un cuore: Miglior Romance e Paranormal Romance

Forse un giorno” di Colleen Hoover è il Romance di questo 2019. Spesso ascolto la playlist creata dall’autrice e piango ancora, poi penso al finale che mi si scalda sempre il cuore. Ho divorato questo libro e sto comprando tutto ciò che è edito in Italia, la speranza è che ne arrivino molti altri prossimamente.
Se invece, oltre alla storia d’amore, c’è una nota di fantasia ecco che il meglio di quest’anno: un parimerito tra “Black Peaches” di S. Marty e “Un segno nelle Tenebre” di Roberta Ciuffi. Il primo è un’altra scoperta del self che ora seguo e compro a occhi chiusi, la consiglio se cercate dell’autentico Paranormal Romance. Il secondo è rimasto per troppo tempo nella mia libreria, avrei dovuto leggerlo anni fa e, fidatevi, recuperate questa trilogia: non vi deluderà!

Non dimentichiamo il primo genere che ho letto in vita mia: il Fantasy

Anche tra i libri fantastici abbiamo un ex aequo tra “Caoineadh” di Eva d’Amico (primo volume comprato della casa editrice I.D.E.A.), un’opera delicata, con la freschezza che arriva da una giovane scrittrice che ha tanto da raccontare, e “La maledizione di Solarius” di Stefania Siano che mi ha sorpreso e distrutto allo stesso tempo.

Finiscono così le mie letture 2019 con 76 libri letti, avevo messo come minimo nella mia sfida con goodreads 55 (anche se conto di finire anche un 77° volume tra oggi e domani), direi che sono tornata a leggere tanto e meglio.

Con la speranza che il 2020 sia un anno felice per tutti vi saluto e vi consiglio di tenere d’occhio quello che sto combinando, con l’anno nuovo ci saranno novità… Ho già avuto modo di annunciarlo ma lo ripeto anche qui: il 2020 sarà un anno self per me, ho in previsione una raccolta di racconti e non solo… speriamo che il tempo sia magnanimo e mi dia la possibilità di tonare a scrivere a tempo pieno.

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    Attenzione: questo articolo è stato scritto da Viviana.

    Personalmente, ritengo che l’ordine migliore per una prima lettura sia partire dalla trilogia centrale, poi affrontare i due prequel e infine i due sequel.
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    Trilogia della Fondazione

    L’Impero Galattico sta crollando.
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    I tre romanzi sono a loro volta suddivisi in più parti, episodi che si svolgono a distanza di decenni l’uno dall’altro e che mostrano gli episodi salienti della trasformazione della Fondazione da colonia di scienziati a importante potenza galattica. Ogni episodio ha i suoi protagonisti, personaggi variegati, ma accomunati da una spiccata intelligenza e dal desiderio di dare il loro apporto al progresso della storia galattica.

    La trama è avvincente e ricca di colpi di scena. A vincere è sempre l’intelligenza, la razionalità, la scienza, il coraggio di lasciare vecchie strade per esplorarne di nuove. Da questo punto di vista, una lettura perfetta per evadere dal nostro presente.

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    Appuntamento al prossimo articolo per scoprire la recensione dei prequel e i sequel di questa serie.

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    Nuovo turno di notte, nuova finale…

    Anche per la quindicesima edizione di Turno di Notte, organizzato da Officine Wort, sono finita tra i finalisti. Nell’antologia dedicata, che quest’anno è dedicata alle mappe, c’è anche la mia.

    Il viaggio dietro a questa esperienza è davvero unico e particolare. Lo è per affrontare il turno come anche per andare alla premiazione. Perché Imola non è dietro l’angolo, ma nemmeno un posto sperduto e che si raggiunge dopo giorni di viaggio. Lo è nei viaggi di ritorno (che inevitabilmente avvengono in orari assurdi) in cui vedi le strade popolarsi di auto solitarie, trasporti eccezionali e lavori in corso che sembrano creati apposta per infondere un po’ di emozione e rallentamento al viaggio.

    Questa volta è stato un po’ più macchinoso perché dovevo arrivare a Verona, per poi partire con il mio partner in crime Stefano Tevini, che mi ha introdotto a questo mondo in cui in la notte è regina.  La premiazione è stata poi l’ennesima occasione per ascoltare Lucarelli parlare di scrittura. Ha raccontato del potere divino dello scrittore sulle storie: siamo Dio quando scriviamo. Per quello siamo in grado di far succedere determinate cose, possiamo regalare miracoli, punire i cattivi. E’ un modo bellissimo di vedere la scrittura, ed è sempre più chiaro del perché amiamo determinate storie; ci regalano una visione del mondo che spesso è giusta. Definiamo alcuni generi come narrativa d’evasione o d’intrattenimento, ignorando che forse sono molti di più di quanti immaginiamo i generi dove è l’evasione dal mondo reale che cerchiamo veramente.

    I gialli per esempio. Un buon giallo ha una sua risoluzione di un omicidio. Nella realtà sono pochi i casi in cui il colpevole, non solo non viene catturato, ma confessa anche. Nei libri possiamo salvare le donne in difficoltà, ma nel nostro mondo il femminicidio è ancora un qualcosa di “usuale”. La discriminazione razziale o di genere viene sconfitta ma, nel nostro mondo, realizzare questi ideali sembra solo un eccesso di politicaly correct. Quanto potere hanno gli scrittori se davvero sanno creare storie che raccontano un mondo che pensiamo reale. Chissà che tutta questa finta realtà non ci insegni che, in fondo, possiamo realizzarla senza che crolli tutto.

    Non pensavo di fare la paternale raccontando di una storia di mappe, ma in fondo anche questo viaggio a Imola mi ha lasciato qualcosa.
    Il prossimo turno di notte è previsto per la notte tra il 6 e il 7 luglio. Se amate scrivere vi consiglio di sperimentarla, nel caso potete farlo direttamente da casa come anche raggiungere una delle location dedicate a radunare gli scrittori.

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