Cimiteri per scrivere

Scrivere non è mai facile. Io sono una di quelle scrittrici super insicure che prima di macchiare un foglio bianco con le prime parole di una storia ha bisogno di certezze.
Io vivo di ricerca. Ci sono romanzi che a volte non hanno bisogno di uno studio sul campo, altri invece devo proprio saggiare atmosfere e rumori per poter anche solo vedere i visi dei suoi protagonisti.
Ebbene a causa di Maurizio Sala e di una cena a casa di conoscenti l’estate scorsa sono arrivata a pensare a una storia di morte. Niente splatter, quasi una lettura per riflettere sull’inevitabile, ma per ora non vi dico ancora nulla.


Per parlare di morte non si può pensare semplicemente di scriverne e aspettare che l’ispirazione riempia i buchi. La morte è una protagonista che ha bisogno di farsi conoscere.
Sebbene per sfortune abbia incontrato sulla mia strada la triste mietitrice, non ho mai avuto modo di saggiare la sua presenza concreta. Già, perché non basta vivere una perdita per capirla, o interagire con lei. Ci sono luoghi in cui lei è regina e si ha quasi la sensazione di sentire il fruscio delle sue vesti.
Milano ospita diversi Cimiteri e sebbene la mia storia si svolga altrove, c’è un luogo che ho sempre voluto visitare: il Monumenale.


È stato il mio compagno ha girarmi il contatto di una guida milanese e approfittando del mio compleanno il settembre scorso mi sono regalata una gita al celebre cimitero con guida.
Questo luogo di eterno riposo visto con una guida è un’esperienza che consiglio a tutti. Per prima cosa si riescono a vedere luoghi che si potrebbe rischiare di perdere, anche perché per quanto esista una mappa con in evidenza le tombe più note, ce ne sono molte meno note che vale la pena di vedere anche se la loro storia quasi è assente.


A questa visita ne sono seguite altre due al monumentale e anche una a San Bernardino alle Ossa (un ossario del seicento in pieno centro e proprio alle spalle della “Madunina”) e a queste ne seguiranno molte altre perché i percorsi di Valeria sono molto interessanti.
Per chi non la conoscesse Valeria Celsi, è una nota giuda certificata specializzata nel monumentale e ha diversi percorsi nel milanese, nota anche per il suo portale web “Percorsi d’arte funeraria” annovera anche due pubblicazioni.
Ormai cerco di ritagliarmi dei pomeriggi ogni mese per poter andare al monumentale, di solito vado subito a salutare per prima Alda Merini, poi passo in rassegna i cenotafi dei caduti della grande guerra, perchè mi piace pensare che rivivano quando qualcuno si sofferma e leggere il loro epitaffio.
Amo il monumentale e se non lo avete ancora visto e siete di Milano regalatevi una gita guidata. Io sto trovando molta ispirazione tra le sue lapidi e i colombai, l’arte ma anche la storia di cui è intriso questo luogo non ha pari.
Spero di regalarvi presto la mia visione della morte, per ora se vedrete una tipa strana che passeggia al Monumentale potrei essere io.

P.S. Valeria ha anche iniziato dei percorsi a Monza, inutile dire che per il lavoro in corso mi sono regalata anche una questa visita e vi devo dire che un paio di accortezze per il mio lavoro sui Licantropi arrivano proprio da questa visita giudata.

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