Recensione Il principe degli sciacalli di Rebecca Moro

Recensione Il principe degli sciacalli di Rebecca Moro

Nell’impero di Mnar l’invasione degli uomini bestia, chiamati sciacalli, fa crollare il quadrante nordest condannando i suoi abitanti all’oblio. Per fortuna il principe Raven compie un atto di Devozione offrendosi come loro schiavo e cedendo le sorelle ai nuovi arrivati. Sembra la fine di tutto, ma in realtà è l’inizio di sconvolgenti cambiamenti e tremendi tradimenti.

Attenzione il libro è stato offerto dall’autrice, Rebecca Moro.

Si capisce subito dalle prime pagine che questo volume rispecchia lo stile e la forma di un epic fantasy, quello che invece sorprende è che non è il solito romanzo fantasy. Parto con il dire questo perché, se cercate un fantasy acqua e sapone, questo non è il libro che fa per voi. Qui si sente il sapore più puro di questo genere e dei suoi grandi maestri come Tolkien, Martin, ma contemporaneamente non è quello che vi aspettereste leggendo questi due maestri. Esatto, c’è qualcosa di diverso, di insolito, di anticonformista ma allo stesso tempo coerente con l’ambientazione fantasy e il mondo creato dall’autrice. Forse è più giusto definirlo un “Weird Epic Fantasy” perché non può semplicemente stare con i grandi maestri del passato, ha bisogno di una collocazione diversa.

Partiamo dalla scelta di creare dei personaggi bruti e violenti che poi assumono tutta una loro importanza nella storia, opzione abbastanza interessante perché si è più propensi ad accettare, man mano che la storia evolve, un nemico umano piuttosto che un usurpatore mostruoso che stupra. E anche su quest’ultimo punto (che ho visto criticato) mi sento di spezzare una lancia sulle scelte dei personaggi. E’ un libro che vive attraverso i tempi che racconta, non con gli occhi di noi uomini o donne dell’epoca moderna. Trovo che riadattare i comportamenti, e soprattutto le psicologie dei personaggi al loro contesto, sia più coerente che condannare scelte che appaiono prive di morale.

Gli intrighi dietro alla temibile invasione si rivelano una colonna solida che porta avanti la storia e appassiona il lettore. I personaggi, oltre a Raven, sono ben caratterizzati. Per Sarissa, e la stessa Ioni (sorelle di Raven), ci sono descrizioni che potrebbero sembrare fine a se stesse ma che arrivano a delineare i protagonisti e chi li circonda. Una scelta che potrebbe sembrare appesantire il romanzo e che invece, a mio parere, rende la storia più ricca e vivida. I punti di vista, nonostante si alternino, non annoiano e non staccano troppo l’uno dall’altro (anche se io avrei voluto leggere di più di Sarissa e Ioni, e infatti confido che il secondo volume sia più rivolto a loro), anzi spingono la storia avanti di capitolo in capitolo.

Un libro ricco che, benché conti meno di quattrocento pagine, si divora e culla il lettore che ha bisogno di un Fantasy ben scritto. Dedicato agli amanti dei grandi maestri o che cercano avventura, sangue, intrighi. Sconsigliato a chi cerca una lettura veloce e facile o che sia una fotocopia/riassunto del genere.

Inutile dire che non vedo l’ora di iniziare il secondo volume.