Salone 2022: In ritardo ma con la certezza di avere tanti libri ed essere povera
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Salone 2022: In ritardo ma con la certezza di avere tanti libri ed essere povera

Premessa: sono in super ritardo, lo so, vi giuro che avevo iniziato a scriverlo subito dopo il salone. Ma sono finita in un pantano di 3000 cose da fare e l’articolo è rimasto incompleto per settimane; anche se ormai stiamo tutti pensando a cosa portarci sotto l’ombrellone, io vi porto indietro nel tempo.

Che questo 2022 si stia rivelando un anno davvero borderline, mi pare che ormai non ci siano più dubbi. Tra i problemi di salute, che mi hanno fatto tirare il freno a mano in molte mie attività, e la promozione a una nuova posizione di responsabilità che ha stravolto (in meglio, ma sono finita nel sottosopra) la mia vita, questa edizione del Salone è stato qualcosa di diverso e unico. La prima grande rivoluzione è stata quella di andarci con alcuni colleghi, senza nascondere che sono una blogger (però non sanno che scrivo; un passo alla volta): la cosa più divertente è stato il viaggio durante il quale abbiamo parlato a pieno titolo di cosa faccio, leggo e di come funziona il mondo della promozione editoriale. Una volta arrivata ho cominciato con appuntamenti e giri acquisti (con conseguente povertà annessa). Ma prima di snocciolarvi i titoli e le scoperte editoriali, parliamo di ciò che mi ha fatto urlare: Finalmente. Quando ho ricevuto la newsletter ho accolto davvero con  gioia la distribuzione gratuita di acqua potabile! Si poteva infatti accedere alla fiera con la propria borraccia e riempirla all’occorrenza. Niente spese assurde per mini bottigliette d’acqua e soprattutto zero plastica sprecata. Spero la ripropongono anche alla prossima fiera e soprattutto, coloro che hanno comunque acquistato bottigliette, che vengano attrezzati anche loro per non fare sprechi. Lo so, sono diventata green, ma devo ammetterlo: mi piace l’idea di fare la mia parte per mantenere più pulito il pianeta.

Ora basta con le ciance, andiamo dritti al sodo: il primo acquisto (ormai è diventato un rito sia per il Salone che per Più libri più Liberi) è quello fatto in casa Watson Edizioni e, come sempre, non ha deluso. L’uscita che aspettavo è il nuovo pezzo per la mia collezione di libri a tematica Alice, anche se in realtà avevo la vecchia edizione uscita in self di Ritorno a Wonderland di Alessia Coppola. Dopo averlo recuperato la mia copia ho controllato la loro collana Ritratti … ho dovuto assolutamente recuperare l’ultimo arrivato dedicato a Emily Dickinson intitolato La dama bianca. Per farvi capire quanto amo questi libri, nemmeno ho controllato la sinossi. Amo la figura di questa poetessa, non potevo proprio resistergli, soprattutto sapendo la splendida idea avuta per questi libri: raccontare sotto una nuova chiave di lettura i personaggi storici.

Confesso che avevo una lista risicata, eppure come sempre non l’ho rispettata comprando molti altri libri che non erano previsti, ma la colpa è di Alter Ego Edizioni. Non è che abbia sforato completamente, però avevo tre titoli in lista, e ne ho comprati due di quelli, e altri due perché sì. Frequentando da troppo tempo Red Kedi, sono anni che mi fa una testa quadra su Anna Cambi, quindi dritta per dritta ho preso subito Rosso Fuoco. Sono rimasta un poco delusa dal fatto che non avessero XXL quindi ho dovuto consolarmi (per forza!) con un altro libro. La scelta è ricaduta su Diversamente Vivi di Fabio Tiso; con un titolo così dovevo comprarlo. Inoltre è una raccolta di racconti e sta diventando quasi una tradizione che a ogni Salone, mi rimanga tra le mani almeno una raccolta di racconti.

Consolata la mancanza del secondo libro di Anna, mi sono allora buttata sulla loro collana Gli Eletti che erano in sconto con 4 volumi a 10 euro. E nulla, potevamo non approfittarne: due io e due Red Kedi. Sono riuscita a trovare l’altro libro rimasto nella mia lista, Il rifugio di Grazia Deledda, a cui ho abbinato Miss Lonelyhearts di Nathanael West.

Come sapete amo investire nei piccoli autori, quindi ho comprato Insetti – Dei e demoni di Fulvio Giachino edito WBA Books. Si tratta di un volume che avevo già intravisto online e ho deciso di portarlo a casa approfittando anche della presenza dell’autore, che è stato così gentile da autografarmelo.

Prima di chiudere con l’immancabile capitolo “Libri di Alice in Wonderland” (perchè mica posso tornare da una fiera del libro senza una sana dose di mondo delle meraviglie) un passo indietro. Mi sono innamorata di un gioco. E’ la prima volta che a un evento come il Salone decido di spendere in qualcosa che non siano libri. Si tratta di Story Cubes, un set di dadi per creare storie al momento, anche astruse. Ho pensato fosse un gioco perfetto per stare con gli amici scrittori, soprattutto in quelle serate alcoliche. Ho investito su quelli dedicati al fantasy ma ho idee molto malate e sto pensando di mischiarli con altro.

Infine una menzione, voi tutti sapete che amo moltissimo scoprire nuove case editrici. In questa edizione del Salto è stata la Coppola Editore: i libri ricordano moltissimo il catalogo ABEditore, con uno stile grafico unico. Fanno un gran investimento in questo ambito ed è una cosa che adoro (e infatti ho chiesto subito se non avevano una Alice, ma per ora non è prevista). In quel momento non avevo budget, ma devo confessarvi che sto già mettendo nella mia wishlist diversi titoli.

Abbiamo tergiversato ma ecco qui le “quote Wonderland” del Salone: primi tra tutti il contributo di Lilletta, la donna che come me ha un grande problema, appena escono cose belle DOBBIAMO averle. Lei ha pensato a me quando è stata in Giappone (ben prima dello scoppio del Covid) e mi ha portato un’agenda e una Gashapon che sono state subito inserite nella mia collezione. Il secondo “contributo” arriva da Logos Edizioni, che ospitava Stefano Bessoni, di cui già avevo comprato Alice Sottoterra ma, mancandomi la nuova edizione White Rabbit Edition, non ho resistito e ho dovuto farmela autografare.

Tirando le somme non ho comprato moltissimo, è stata una fiera diversa, ma devo ammettere che avevo comunque bisogno di andarci: sì forse era passato poco tempo dalla precedente edizione, da un lato anche io sentivo che era troppo presto, eppure devo confessarvi che è stata una fiera che ho vissuto bene. Uscendo un poco dal mio guscio, e anche iniziando a condividere chi sono al di fuori del web. Insomma di nuovo povera e piena di libri, ma alla fine ci sta…