Una seconda recensione per “Maybe Someday” di Colleen Hoover

Una seconda recensione per “Maybe Someday” di Colleen Hoover

Ho già parlato di questo volume, l’ho inserito persino tra i “Libri diversi per lettori strani” perché per me non è solo un semplice libro. Quando lo lessi nel 2017 (considerate che la prima edizione uscì nel 2015) ne rimasi fulminata. Fu un qualcosa di unico e per alcuni anni (non scherzo) sentire la canzone “Old on to you” mi stringeva il cuore fino a farmi sentire le farfalle nello stomaco. Queste emozioni però si sono spente ormai da tempo, certo ricordo con piacere la sua lettura, ma come sarebbe stato rileggerlo?
Ho chiesto a Leggereditore l’opportunità di rileggere questo libro nella sua nuova veste grafica e devo dire che è stato strano.
Premetto che è insolito per me rileggere interamente un libro. Di solito mi limito a soffermarmi sulla lettura delle parti salienti. Credo che questo sia ufficialmente il primo libro riletto in toto, dall’inizio alla fine (ringraziamenti inclusi).
Questa esperienza è stata abbastanza insolita. Nei primi capitoli ho semplicemente analizzato alcune scene, mi sono resa conto di quanti piccoli indizi avesse messo l’autrice per far esplodere il colpo di scena iniziale. Poi però è successo. La parte analitica del mio cervello si è spenta e per quanto il mio cervello urlasse “sai già cosa sta per succedere” ecco che il mio cuore lo zittiva con ogni battito in parallelo con quello quello dei protagonisti, seguendo il ritmo delle canzoni che mi sono riascoltata oggi come la prima volta.
Vi confesso che non pensavo fosse possibile. Sono una lettrice piuttosto fredda, una da “libro-usa-e-getta”: amo consigliare questo genere di letture e sapere che le persone che li leggeranno si emozioneranno come succede a me, ma non sono capace di emozionarmi di nuovo a ogni rilettura: ci ho provato con altri libri e non funziona. Ricordo troppo le trame, non mi faccio sorprendere da una scena già letta. Per questo ribadirò sempre che questo volume non è solo un libro. No, se lo fosse la mia rilettura sarebbe stata semplice e senza pretese.
Inutile cercare di trovare in questo libro una formula che possa essere replicata. Questa autrice è un geniale camaleonte, non è mai così banale da lasciare al lettore la possibilità di capire dove la storia stia andando. Ogni pagina è un salto nel vuoto tra storie di vite difficili.
Sono felice che Leggereditore lo abbia rimesso in circolazione con una nuova copertina, ma non basta, ora ci serve il resto della serie… nel frattempo, per lo meno, ci ha dato un nuovo libro da leggere (sempre una ristampa), Confess… e sì, è già in lettura.