Recensione Il Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov (seconda parte)

Recensione Il Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov (seconda parte)

Ben tornati, chiudiamo questa recensione dedicata al ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov parlando dei libri prequel e sequel del corpo principale e centrale della storia.

Attenzione: questo articolo è stato scritto da Viviana.

Preludio alla Fondazione e Fondazione Anno Zero

I due prequel raccontano le vicende di Hari Seldon, l’inventore della psicostoria.
In Preludio Seldon è un giovane matematico appena arrivato nella capitale imperiale di Trantor, non ancora convinto che la psicostoria possa diventare una scienza applicata e non solo una teoria astratta.

Fondazione Anno Zero ha una struttura episodica simile a quella della Trilogia e accompagna Seldon nelle tappe della sua vita, fino alla vecchiaia, che coincide con la partenza della spedizione per colonizzare Terminus.

Forse ancora più di HariSeldon, protagonista di questi romanzi è però il pianeta di Trantor, la grandiosa capitale dell’Impero, coperto da cupole e diviso in settori che sono ognuno un mondo a se stante, un’ambientazione affascinante che non può non rimanere nel cuore del lettore.

Se nella Trilogia predominavano avventure, intrighi e gare di intelletto, i prequel danno molto spazio anche a temi sociali. Si parla tanto di disuguaglianze sociali, di burocrazia, di superstizioni e di pregiudizi, di lotte per il potere e di politica in tutte le sue forme. Si parla, in poche parole, di umanità e di un grandioso tentativo di capirla per salvarla da dinamiche di auto-distruzione.

Chi ha letto altre opere di Asimov, in particolare il Ciclo dei Robot, troverà un po’ di riferimenti e scoprirà come quelle vicende siano entrate nel passato mitologico (ma non solo) dell’Impero Galattico.

L’Orlo della Fondazione e Fondazione e Terra

I due sequel sono ambientati poco più di un secolo dopo la fine delle vicende della Trilogia e formano una storia unica, che si sviluppa senza interruzioni lungo i due romanzi.

Al centro c’è il personaggio di Golan Trevize, giovane consigliere della Fondazione dotato di un intuito fuori dal comune.

Ne L’orlo della Fondazione, Trevize si trova a districarsi tra intrighi segreti delle due Fondazioni, nonché di una nuova, misteriosa potenza capace di influenzare le menti. Infine, toccherà a lui prendere una decisione per il futuro della Galassia, scegliendo tra il Piano Seldon e una nuova via.

In Fondazione e Terra Trevize e i suoi due compagni di viaggio esplorano la Galassia alla ricerca della Terra, il leggendario pianeta d’origine della razza umana, che potrebbe nascondere indizi importanti per ponderare meglio la scelta compiuta al termine del romanzo precedente.

I due romanzi sequel rischiano di lasciare l’amaro in bocca se ci si è affezionati troppo al Piano Seldon e alla psicostoria. Asimov però, nel suo portare avanti la trama della saga, mostra una mentalità decisamente da scienziato: la psicostoria ha funzionato per cinquecento anni, ma nel momento in cui vengono evidenziati dei difetti e si trova una soluzione migliore ai problemi della Galassia, è giusto cambiare strada.

Un aspetto interessante di questi ultimi romanzi è quello tecnologico. La Trilogia è stata scritta negli anni Cinquanta, e ciò che sembrava futuristico allora lo sembra molto meno adesso. In particolare, spicca la quasi totale assenza di computer. Negli ultimi romanzi, scritti trent’anni dopo, Asimov immagina una forte evoluzione per le tecnologie della Fondazione, con il risultato che anche un lettore di oggi riesce a sentire a pieno il mood fantascientifico.

Inoltre, questi due romanzi sono quelli che hanno più legami con gli altri grandi cicli asimoviani, quello dell’Impero e, soprattutto, quello dei Robot. Basti dire che, nel cercare la Terra, Trevize si imbatte negli antichi Mondi Spaziali di Aurora e Solaria… ed entrambi hanno avuto un’evoluzione inaspettata.

La componente di intrighi politici (nel primo romanzo) e di avventura (soprattutto nel secondo) è preponderante, ma entrambi i romanzi hanno anche una forte vena speculativa e filosofica: Asimov va infatti oltre i ragionamenti sociali degli altri romanzi e passa a porsi una domanda ancora più di alto livello: quali sono le possibili evoluzioni future della razza umana?