Recensione di Creepshow di Stephen King e Bernie Wrightson

Recensione di Creepshow di Stephen King e Bernie Wrightson

Il maestro dell’orrore Stephen King, regista de “La notte dei morti viventi,” e il tratto inconfondibile di Bernie Wrightson, finalmente arrivano in Italia con l’albo Creepshow, pronto a terrorizzarci per Halloween.

Attenzione questo libro è stato offerto da Mondadori.

Era il 1982 quando questo fumetto accompagnava l’uscita dell’omonimo film, il primo ad avere la firma di Stephen King. Cinque racconti dell’orrore prendevano vita sul grande schermo e venivano poi trasposti in questo fumetto. Che sia nato sull’onda di un omaggio a grandi autori del passato lo si può notare dal tratto molto vintage e dalla struttura delle tavole che ricorda i vecchi fumetti anni 60-70. I colori, ma soprattutto il design dei personaggi, rivela chiaramente che questo non è un fumetto moderno. Notate bene che ho definito fumetto e non graphic novel, perché questo ha ben poco del romanzo a fumetti.

I cinque racconti sono un classico dell’orrore dove zombie, e situazioni weird, la fanno da padrone. Ho trovato molto bello che ci sia un narratore pronto a introdurre e accompagnare le storie, infrangendo la terza parete.

Il primo racconto “La festa del papà” ha un canovaccio classico, che quasi mi ha sorpreso. Ormai non se ne vedono più di trame così lineari e ovvie. Allo stesso modo anche “La cassa” è un episodio abbastanza semplice che eppure ha una sua godibilità. A mio parere il migliore resta “La morte solitaria di Jordy Verrill”. Il personaggio è ben sviluppato e, sebbene già il titolo ci faccia capire che fine farà, è quasi un sadico piacere vederlo rovinarsi con le sue stesse mani, semplicemente non agendo. Il più spaventoso è “Strisciano su di te”, in una situazione simile sarei morta già nella seconda vignetta.

Una pietra miliare del panorama fumettistico americano, che per troppo tempo è rimasto inedito nel nostro paese. Finalmente arriva in tutta la sua bellezza per terrorizzarci come solo un tempo si sapeva fare. Se amate Stephen King, e il fumetto americano, non può mancare nella vostra libreria.