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  • La ragazza dei fiori morti

    La ragazza dei fiori morti – La morte è solo l’inizio

    Clara lavora a stretto contatto con la morte. È lei che si occupa delle spoglie dei defunti, li prepara per i loro ultimi giorni prima di essere cremati o sepolti. Ed è proprio dopo aver preparato un corpo che incontra una misteriosa bambina.

    La vita di un libro è molto breve. Ogni anno escono un numero spropositato di pubblicazioni e questa, del 2010, mi era proprio sfuggita. È stato quasi il caso a volere il nostro incontro. L’ho sentito citato su instagram e, visto che era la protagonista era una tanatoesteta, quando l’ho trovato usato a un prezzo ridicolo mi sono incuriosita: ho cliccato subito su compra, e ancora oggi mi congratulo con me stessa per la splendida scelta.

    La storia è semplice: Clara ha un routine fuori dal normale, affronta con delicatezza, e quotidianamente, la morte. Il suo lavoro, per quanto macabro, ha dietro a ogni suo gesto una spiegazione profonda: c’è raffinatezza fino a far capire quanto lei sia un tramite tra il mondo dei vivi e l’inevitabile fine.

    Non c’è niente di superfluo, tra le pagine le uniche vicende sono quelle che accompagnano il lettore ad amare la protagonista e a preoccuparsi per quella misteriosa bambina che le compare accanto. A questo si aggiungono alcuni flashback che daranno maggior spessore al personaggio di Clara.

    Un libro che mi sento di consigliare a tutti coloro che sono in cerca di una lettura veloce, ma non per questo superficiale. Un libro che tratta la morte quasi in maniera romantica. Una storia che parla di vita, senza mai far dimenticare al lettore che la morte tocca a tutti prima o poi.