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  • La spia del mare

    La spia del mare

    Prima di parlarvi di questo libro, devo fare una parentesi sulla sua autrice. Ho scelto di parlare di questo volume perché è quello che ho terminato più di recente, ma questa donna ha scritto anche la saga di Black Friars, qualcosa che mi viene difficile descrivervi dopo così tanti anni, ma se già questo libro vi attira, date un occhio anche a questa serie, perché se c’è qualcuno che pagherei per scrivere a tempo pieno, quella è Virginia de Winter, e non per leggere solo dei suoi personaggi famosi, ma su qualsiasi romanzo con una componente fantastica che esca dalla sua mente. I motivi ve li spiegherò parlandovi di questo romanzo.

    Cordelia è una spia inglese. Prende il posto della gemella veneziana Cassandra per poter obbedire al ricatto del padre che la vuole pronta a commettere omicidi e inganni per salvare la Serenissima. L’impresa però è ardua perché alcuni uomini che si nascondono dietro alle maschere della commedia dell’arte, sembrano morire e poi ritornare alla vita. Come se non bastasse il fidanzato della sorella sospetta di lei.

    La bravura dell’autrice arriva a dare forma a storie così autentiche e magiche che gli elementi fantastici divengono dati di fatto: se scrive che nella Venezia libertina di metà settecento ci sono omicidi e morti che risorgono, in più punti vi verrà normale pensare “sì, sono esistiti non è solo un romanzo”. Nel 2019 ho incontrato l’autrice e questa mi ha confessato che per scrivere il libro lei aveva fatto delle ricerche infinite fino a conoscere Venezia e le sue calli a memoria, e leggendo questo si sente e difficilmente potrete trovare elementi che stonano con l’epoca e l’ambientazione.

    Non starò a tessere altre lodi mielose per questa autrice per tutto questo articolo, ma sono onesta amo il suo stile e i personaggi che inizialmente sembrano solo di carta in pochi capitoli sono accanto a voi quasi vi girassero loro stessi le pagine; l’altero Cassian, il dissoluto Casanova sono proprio ben caratterizzati e non di meno la protagonista Cordelia.

    La trama che si snoda pian piano davanti al lettore non è affatto banale o troppo ricercata, è un buon giallo storico che include molti elementi fantasy, ma ci permette di saggiare la vita veneziana fatta di maschere e lussuriosi incontri in gondola. Venezia e l’intrigo sono fatti per stare a braccetto e l’autrice non fa altro che metterci del suo per rendere il tutto coinvolgente e meraviglioso.

    Ancora oggi, dopo tanto tempo dalla sua lettura, vi confermo che è sta una lettura travolgente, di quelle che troppo spesso ti chiedono di restare sveglie le notti con lei perché il mattino non può arrivare senza che tu sappia, senza che un altro capitolo sia letto.

    Agli amanti del genere fantastico storico lo consiglio senza alcun dubbio. Leggete romance e non lo avete letto? La vostra è follia allo stato puro!

  • Victorian Horror Story

    Victorian Horror Story

    Guinevere “Ginny” Patel è una veggente a cui un impertinente Persival Wright, dopo aver disturbato una delle sue sedute spiritiche, offre un lavoro ben retribuito. Quello che Ginny non sa è che, accettare l’offerta, la porterà nel lato più mostruoso di una Londra vittoriana che nasconde temibili creature.

    L’epoca Vittoriana è una di quelle ere dove moda, storia e esoterismo sono una componente così ben miscelata che ambientarci una storia può essere un successo oppure un flop clamoroso. Ebbene l’autrice non cade nel banale e punta sicuro verso un romanzo che, sono certa, saprà tenervi legati alle sue pagine.

    Non è solo una questione di fantastico e ambientazione storica. Sapete che non amo fare anticipazioni, ma qui il plauso va fatto, anche se rischio di dire troppo, perché i personaggi sono creati a regola d’arte e ci si innamora di tutti, compreso Johnny il Nero, un personaggio secondario. Ginny, Wright e Huge affascinano e trascinano il lettore in un mondo popolato da creature mostruose e incredibilmente interessanti.

    Un altro piccolo plauso personale va alla scelta di nomi e location, e anche sulla scelta di sfruttare Whitechapel (che temevo già di vedere sfruttata con una rielaborazione su Jack lo Squartatore) è stato usato quasi come distrazione per poi svelarci il suo lato sovrannaturale. Anche gli stessi personaggi, che affiancheranno la protagonista, hanno nomi che rievocano la tavola rotonda, per non dire dell’irlandese Peter conosciuto a Kensington Park. Insomma, tante spintarelle, che vi faranno credere di poter aver intuito dove la storia voglia andare a parare e invece…

    Si dice sempre che il self è la strada per chi non è abbastanza bravo da poter avere un editore, ebbene questa lettura dimostra che invece dovrebbero stare più attenti ai manoscritti che si lasciano sfuggire, visto che Mala Spina ha dimostrato con questo (e con altre sue pubblicazioni) di essere un’autrice di successo. E’ arrivata, con le sue forse e senza problemi, al mondo editoriale. Una valida lettura che non annoia mai e che punta dritto al sodo. Personaggi ben caratterizzati di cui ci si innamora. Cattivi imprevedibili e avventure che, nonostante la pericolosità, ognuno di noi vorrebbe affrontare. Una Londra che incanta con la sua nebbia, una storia horror ma che si ama dopo pochi battiti di ciglia. Devo aggiungere altro o state già cliccando su compra subito?