Recensione: Mio unico amore di Mary Balogh

Recensione: Mio unico amore di Mary Balogh

George Crabbe, duca di Stanbrook, ha visto i suoi sopravvissuti trovare l’amore, per questo decide di darsi una mossa. Anche lui ha bisogno di una moglie, non è più giovane e per quanto non possa sperare in un figlio, vuole almeno invecchiare insieme a lei: Dora Debbins. Sì proprio quella donnina rimasta nubile, che ha conosciuto l’anno prima e che si è costruita una vita, ormai convinta di poter avere solo la solitudine come futuro.

Attenzione questo libro è stato offerto da Mondadori.

Inevitabilmente siamo quindi giunti all’ultimo volume. Abbiamo visto tutti i reduci di guerra trovare il loro modo di sopravvivere al passato e ormai restava solo lui: George. Il più vecchio, l’unico che nella guerra aveva perso un figlio e successivamente la moglie che si era suicidata.

Sono onesta, temevo che questa fine serie potesse essere un nulla di ché: insomma era palese che anche George si sarebbe accasato e sarebbe vissuto “felice e contento”. Quindi avevo aspettative molto blande. Invece… già, invece mi ha sorpreso che seguisse un canovaccio abbastanza usato, mascherandolo bene con la pazienza narrativa di Mary Balogh che sa quando mettere il climax al punto giusto, per poi farti correre verso il finale.

Il personaggio di Dora ben si sposa con la trama. Senza essere la macchietta della zitellona, anzi è una donna emancipata che non vorrebbe dire addio a tutto ciò che ha costruito, ma si rende pure conto che finalmente potrebbe avere un futuro suo senza dover combattere ogni giorno con la solitudine. Sarebbe anche  opportunità di poter recuperare anni della sua vita che non ha potuto avere, a causa di uno scandalo famigliare che le aveva impedito di esordire in società.

Emozionante, romantico, sì anche un bel po’ passionale. La storia di un doppio riscatto: quello di un uomo che si era sposato per dovere e quello di una donna che non aveva avuto la possibilità di avere un marito.

Grazie Mary per questa serie, molti non la reputano la migliore che tu abbia scritto, ma io con questi volumi ho superato il covid, ho iniziato a parlare con altre blogger che me l’avevano consigliata. insomma, i libri (di qualsiasi colore e spessore siano) riescono sempre a fare qualcosa di unico. Questa serie è quella che, personalmente, mi ha lasciato di più tra il 2020 e il 2022.