Libri bruciati e contratti panda: Il giorno dopo il lieto fine

Libri bruciati e contratti panda: Il giorno dopo il lieto fine

Il bellissimo video di Sara Gavioli ha avuto il coraggio di esporre una dura realtà: esistono libri che, per un motivo o per l’altro, non hanno la fortuna degli altri. Sono volumi che al termine della loro vita nel mondo editoriale, tornano in un cassetto, anneriti da un mondo che magari non li ha notati su scaffali troppo affollati, o forse i lettori non hanno mai voluto leggere la loro sinossi perché la copertina proprio non li ispirava, o perché magari non hanno avuto la promozione adatta. Insomma difficilmente un libro edito torna nelle librerie con un nuovo editore, contratto, editing e copertina, se alla fine nella sua prima vita non ha fatto grandi numeri.

Questo era il destino riservato a “Infelici e Scontenti”. Ormai aveva fatto il suo corso. Non che l’editore non lo avesse spinto alla sua uscita, anzi, ma per diverse ragioni non ha mai fatto grandi numeri. Come se non bastasse, qualcuno mi aveva consigliato di ritirare i diritti ben prima della fine del contratto, un errore madornale visto che questo fantomatico editore che “mi voleva tutta per sé” si è rivelata un’autentica “sola”: ricordatevi sempre, se vi vuole veramente un editore deve anche garantirvi una data di uscita e soprattutto rispettarla, e magari prima di dire “ti pubblico” deve leggerlo il romanzo; se vi mettono sotto contratto qualsiasi cosa scriviate forse quel “professionista” lo è solo per auto proclamazione.

Avevo in mente di pubblicare il libro in self, ho valutato di farlo illustrare, ma in quarantena ho scelto di trovare per lui un nuovo editore. Chi però avrebbe mai voluto un libro bruciato, con l’aggravante di essere una raccolta di racconti? Già perché come se non bastasse, il formato narrativo è pure il meno ideale per il mercato odierno.

Non lo consideravo un libro ormai senza speranza, aveva e continuerà ad avere delle grandi potenzialità, ma rimane il mio miglior lavoro fino ad ora pubblicato (sì, lo reputo superiore a “Delicato è l’Equilibrio”), per questo ho fatto quello che andava fatto: l’ho sfilato dal cassetto, l’ho pulito dalla fuliggine, ho riletto e rimosso refusi e mi sono guardata in giro. Indovinate un po’? Eccolo ora edito con un contratto che definirei Panda, se quello di Silvia Pillin è unicorno, il mio è meno raro, ma comunque in via di estinzione.

Sono contenta di questo nuovo passo, confido che questo libro raggiunga chi non lo aveva scoperto nel 2016, e che magari spinga chi lo ha amato a rileggerlo.

La copertina e gli interni mi piacciono moltissimo, vanno ben oltre a quanto potessi immaginare, sono semplici ma d’effetto, rendono giustizia a quelle storie scritte in un periodo molto buio del mio passato.

Il nuovo titolo poi credo sia la ciliegina sulla torta. Quando l’editore mi ha consigliato di cambiarlo ero turbata, non sapevo dove avrei potuto trovarne uno migliore. Dopo tante riflessioni, mentre cenavo accompagnata dalla visione (ormai per la terza volta) di BoJack Horseman, sento una frase di Diane: “Il matrimonio è stato fantastico, ma quella non è la vita vera. Voglio dire che ho avuto il lieto fine, ma per ogni lieto fine c’è anche il giorno dopo il lieto fine, chiaro?” Eccolo il titolo perfetto “Il giorno dopo il lieto fine”!

Questa esperienza mi ha insegnato che devo credere nel mio lavoro. La vita non è fatta solo di successi, a volte si fanno cazzate, ma se si vuole davvero rimediare il sistema è solo uno: rimboccarsi le maniche e se ancora non basta beh riprovate, solo chi abbandona i propri sogni non realizzerà nulla.

Inizio questa nuova avventura con Segreti in Giallo Edizioni, sono emozionata e felice, forse non ho raggiunto il nirvana, però ci sto lavorando ogni giorno, un passo alla volta, quello di oggi ha l’impronta leggera e delicata di una farfalla.

Sarà un autunno Chimerico!

Sarà un autunno Chimerico!

Tenetevi stretta la felicità delle riaperture perché sarà un autunno pauroso: ho firmato con una nuova casa editrice e tra qualche mese potrete vedermi tornare in libreria con marchio Segreti in Giallo Edizioni.

Durante la quarantena ho ripreso in mano la mia vita di autrice, l’ho fatto scrivendo, dando un occhio a tutto quello che avevo prodotto in questi anni, ma anche guardando al mio futuro. Troppo spesso ero rimasta succube dell’idea romantica del mondo editoriale dove sembrava che bastasse impegno e bravura per ottenere successo e intraprendere la vita dello scrittore a tempo pieno. L’isolamento mi ha permesso di guardare agli errori del passato, a ciò che in più di dieci anni ho lavorato o abbozzato, e ho usato il tempo per togliere da cassetti e armadi storie che quasi avevo dimenticato.

Rileggendo i miei primi lavori mi sono resa conto di quanto sia cambiata da quando scrissi per la prima volta una mia storia; la giovane donna che stava affrontando la depressione e sperava che i libri potessero salvarla ha dovuto aprire gli occhi: non sempre gli editori sono onesti, non sempre credono nei prodotti che pubblicano, non sempre mantengono le promesse quando ti dicono che il tuo libro è perfetto per loro. Di sicuro la gavetta mi ha insegnato che voglio scrivere e voglio farlo con professionalità, rispettando i miei testi e magari prendendomi più tempo prima di decidere quale editore potrebbe pubblicarli; proprio come ho fatto questa volta, vagliando diverse case editrici e scegliendo quella i cui prodotti ben si abbinavano al mio. A volte si sogna di firmare con editori importanti o quotati, ma se la propria storia è troppo diversa dal loro catalogo si rischia di essere abbandonati dai loro lettori che cercano tutt’altro tipo di storie. Mi sono sentita dire che solo il romanzo rosa vende, mi sono vergognata perchè non scrivo seguendo la massa, ho passato due anni a provare la strada romantica, ma io non sono fatta per questo genere, lo leggo, ma non lo sento mio quando lo scrivo.

Se ho imparato qualcosa con “Delicato è l’Equilibrio”, la cui pubblicazione è stata molto travagliata, è che nonostante non sia un romance puro, ha avuto già due ristampe: tutto questo lo devo a La Ponga Edizioni, ho capito che non mi devo vergognare se le mie storie non sono quelle che leggerebbero tutti, non devo cercare di seguire il mercato, devo scrivere quello che sento mio.

La morale è semplice chi non sa vendere altri generi, all’infuori di quelli che già hanno un mercato forte, è perché non li sa far conoscere. Del resto non si possono fidelizzare i clienti se la linea editoriale è troppo generalista (soprattutto se l’editore è medio/piccolo). Se siete autori e avete sentito sempre questa scusa, tanto da arrivare a sentirvi in colpa per quello che scrivete, ricordate che il vostro lavoro è scrivere, il lavoro dell’editore è vendere, il problema non è la storia, soprattutto se siete stati scelti per il vostro talento e i pochi lettori che vi hanno letto ve lo hanno confermato. Il fantasy e l’horror non faranno i numeri di certi romanzi da classifica amazon, ma hanno un loro seguito e come dimostrano grandi autori nostrani di questi generi, possono avere un grande pubblico di lettori.

Per questo ho cercato un marchio giovane, dinamico che sta lavorando su testi a me affini come l’horror, il gotico e anche il paranormal. Volevo un editore dove il mio lavoro non stonasse, in un catalogo con volumi che avrei letto o, perchè no, avrei voluto scrivere. Segreti in Giallo Edizioni ha valutato positivamente un mio lavoro e sono stata onorata di aver firmato ed essere entrata nella loro squadra, che già conta dei libri di successo tra i lettori.

Non ho una data di pubblicazione (tenete d’occhio l’editore per l’annuncio ufficiale) posso solo dirvi che potrebbe già uscire questo autunno.

Sono Felice, è un nuovo passo avanti. La vita di uno scrittore è fatta di molta solitudine, di compromessi tra il mondo reale e quello della tastiera, di pagine che a volte si ha la paura di scrivere. Oggi però sorrido, voglio affrontare tutto a testa alta senza dimenticare che qualcuno, là fuori, mi ha letto e vuole nuove storie chimeriche da leggere.